giovedì, dicembre 30, 2010
giovedì, dicembre 02, 2010
Le ultime evoluzioni del Coachtive
Dopo un paio d’anni di sperimentazione posso affermare con una ragionevole certezza che l’intuizione era corretta. Il progetto COACHTIVE sta procedendo spedito e sento crescere sempre più l’interesse da parte delle aziende. Per coloro che non avessero ancora avuto l’occasione di conoscerlo, il Coachtive è l’integrazione tra le sofisticate tecniche del COACHing aziendale e gli strumenti più evoluti dell’IncenTIVE. Infatti fino ad ora, ci si è focalizzati sul premiare il raggiungimento dei risultati delle persone, dei team e delle aziende nostre partners. Con il Coachtive abbiamo la possibilità, oltre che di premiare, anche di facilitare il conseguimento degli obiettivi. Tutto questo grazie all’evoluzione della nostra piattaforma software che ora ha la possibilità di fornire strumenti di autoanalisi e self-coaching che potranno naturalmente essere perfezionati grazie all’ausilio di sessioni di coaching individuali e di team tenuti dai più preparati business coach.
Nelle aziende c’è sempre più la consapevolezza che le idee possono fare la differenza e che le persone sono il vero patrimonio da preservare e incrementare. Gli stessi dipendenti, nella scelta di un lavoro, cercano sempre più le aziende che garantiscono un processo di crescita personale e professionale. Proprio per questo motivo diventa di fondamentale importanza investire sulle risorse umane e, se nel farlo si riescono ad integrare anche strumenti misurabili di performance, ecco che avremo un propellente formidabile per alimentare il business delle nostre aziende. Il Coachtive è tutto questo e rimane un servizio unico nel panorama delle soluzioni aziendali.
Le condizioni però si evolvono in continuazione e, proprio per venire incontro alle esigenze più diverse di fruizione, voglio anticiparvi quello che sarà la novità per il 2011. Nel nuovo anno sarà infatti disponibile una App per consentire a tutti gli utilizzatori del servizio di collegarsi direttamente dal loro i-Phone, dal loro i-Pad e anche dal loro cellulare Android. Strumenti informatici diversi, dal computer ai mobile devices, per restare sempre in contatto con i propri obiettivi.
Pubblicato da Gianluca Testa alle 09:00 0 commenti
martedì, novembre 23, 2010
Pubblicato da Gianluca Testa alle 15:09 0 commenti
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martedì, settembre 14, 2010
venerdì, luglio 16, 2010
“Non c’è nessuno da accusare. Nemmeno noi stessi. Nel golf e nella vita e in tutto il resto, non c’è mai nessuno da incolpare. C’è sempre soltanto qualcosa da imparare.”
Gay Hendricks
Pubblicato da Gianluca Testa alle 18:14 0 commenti
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giovedì, giugno 24, 2010
La Linea del Tempo (1° Parte)
“Ci siamo lasciati il passato alle spalle”, “Non riesco a vedere un futuro davanti”, “Non riesco ad uscire da questo periodo”: cosa accomunano tutte queste affermazioni? Un concetto temporale. Più o meno consciamente, il nostro linguaggio esprime quella che è la nostra esperienza soggettiva e, più specificatamente, come ognuno di noi codifica e posiziona gli eventi nella sua linea temporale.
La linea del tempo personale è il modo in cui, inconsciamente, immagazziniamo i nostri ricordi. La time line ha una notevole importanza perché influisce sull’organizzazione del nostro lavoro e sulla gestione dei nostri impegni; può persino arrivare a plasmare il nostro stile di vita.
Ognuno di noi ha una propria linea del tempo che può essere “estratta” facilmente durante una sessione di coaching. In generale, ci sono due tipi di linee del tempo: associata e dissociata (come potete vedere dal disegno allegato).
Linea del Tempo Associata (Dentro il tempo/In Time): la troviamo quando identifichiamo il passato alle nostre spalle e il futuro dritto davanti a noi; in questo caso siamo immersi nel tempo, non avremo fattori di stress ma, probabilmente, avremo difficoltà a pianificare il lavoro e a rispettare le scadenze. E’ la concezione del tempo di origine araba.
Linea del Tempo Dissociata (Attraverso il tempo/Through time): in questo caso, la nostra linea ci attraversa da sinistra verso destra (o viceversa). Gli eventi del passato saranno alla nostra sinistra, il presente davanti a noi e il futuro sulla destra. Chi ha la linea del tempo dissociata, potendola visualizzare dall’esterno, avrà una maggiore capacità di organizzazione ma, quasi sicuramente, subirà una dose maggiore di stress (il tempo sembra scapparci di mano …). E’ la concezione del tempo di origine anglo-europeo.
Naturalmente non esiste una linea del tempo migliore di un’altra; semplicemente hanno caratteristiche diverse e più ne siamo consapevoli e più potremmo trarne vantaggi nei rapporti con noi stessi e con gli altri. Non solo, spesso una persona alterna concezioni del tempo diverse a seconda che stia vivendo un evento lavorativo o della sfera privata.
E’ importante anche ricordare che il concetto di tempo è una nominalizzazione; non è qualcosa di concreto ma indica il processo astratto che intercorre tra lo scorrere degli eventi.
Ma da cosa è dovuta questa differenziazione delle Time Line? Cosa ci identifica come Associati o Dissociati alla nostra Time Line? Essenzialmente da dove posizioniamo le immagini nella nostra mente. Per far affiorare un ricordo, il nostro cervello dovrà creare un’immagine a cui si potranno aggiungere voci, odori e sensazioni.
Pensate, ora, ad un ricordo vivido del vostro passato come, ad esempio, l’esame orale di maturità, il giorno del matrimonio, la nascita di un figlio o qualcosa di simile. Solitamente ricordiamo con un numero maggiore di particolari gli eventi a cui abbiamo associato una forte emozione (in questo caso positiva). Bene, ora che state rivivendo quella giornata particolare, fissate un momento specifico, l’istantanea che più rappresenta l’evento. Prendete consapevolezza delle qualità di questa immagine: dove la visualizzate? E’ un’immagine grande o piccola? A colori o in bianco e nero? Ora pensate a due altri eventi accaduti 5 anni (circa) prima e 5 anni dopo il primo ricordo.
Dove li avete posizionati? Avete trovate delle differenze? Unite ora con un filo immaginario questi tre punti ed avrete trovato la direzione della vostra linea del tempo.
Richard Bandler dice “Non è mai troppo tardi per avere un’infanzia felice e un futuro degno di essere vissuto.” Questa affermazione vuole farci riflettere sulla soggettività dei nostri ricordi;
i dati che abbiamo conservato nella nostra memoria difficilmente rappresentano eventi oggettivi ma sono interpretazioni di una determinata persona in un specifico momento. I nostri filtri (stato d’animo, convinzioni, valori) modificano la realtà in ogni caso e, quindi, perché non modificarla consapevolmente a nostro vantaggio?
Nei prossimi giorni pubblicherò il post su come modificare la propria storia personale.
Pubblicato da Gianluca Testa alle 17:20 0 commenti
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“L’amore incondizionato è un amore senza il diritto di possesso, è ammirazione senza venerazione.”
Vadim Zeland (Lo spazio delle Varianti)
Pubblicato da Gianluca Testa alle 15:15 0 commenti
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mercoledì, maggio 19, 2010
Atteggiamento
Spesso incontriamo realtà aziendali che, di fronte alle durissime prove a cui sono sottoposte, reagiscono con apatia e incongruenza. Mentre è proprio ORA che dobbiamo usare il nostro massimo potenziale, prendere le decisioni giuste dosando con saggezza coraggio e visione a medio termine.
Gli studi sulla fisica quantistica ci stanno portando a pensare che il nostro potere sul mondo, o almeno sul nostro personale mondo, è molto più significativo di quanto si potesse pensare solo fino a qualche anno fa. La nostra osservazione, perlomeno nel mondo dell’infinitamente piccolo, cambia la materia. Il nostro focus ha, insito dentro di sé, la possibilità e capacità di modificare la realtà. Siamo ancora agli arbori di un’esplorazione che si preannuncia avvincente e che porterà cambiamenti notevoli nella percezione delle potenzialità dell’uomo. In questo contesto, il nostro atteggiamento, o attitude (come lo chiamano gli americani), può rivelarsi di straordinaria importanza e diventare un fattore determinante nell’ottenimento dei risultati che ci siamo prefissati..
L’atteggiamento è avere pieno accesso alle nostre risorse e grande sicurezza in noi stessi. E’ pensare ed agire nella cornice e contesto del “come se …”, ovvero considerando di aver già ottenuto quello che desideriamo. Non solo visualizzandolo, ma anche sentendolo; infatti le nostre sensazioni cinestetiche sono il linguaggio con cui comunichiamo all’universo, sono le frequenze di vibrazione che emettiamo nel vasto campo energetico di cui facciamo parte. Atteggiamento vuol dire agire senza vincoli e paure di fallimento, consapevoli che il fallimento non solo non è contemplato, ma neanche esiste: esiste solo feedback, insegnamento. Spesso nel coaching viene utilizzata questa domanda: “Se sapeste di avere successo in una specifica iniziativa, se aveste la certezza che il risultato sarà vostro, come vi comportereste?” Bene, fate vostra questa domanda, agite con la sicurezza interiore che tutto andrà bene utilizzando così l’intero vostro potenziale di risorse.
Atteggiamento è anche consapevolezza, in ogni istante, di quello che succede dentro e fuori di voi;
attenzione ai vostri processi mentali, alle immagini, parole e sensazioni che nascono continuamente dentro di voi e che vi possono portare ad intraprendere azioni più o meno efficaci. Acutezza sensoriale per permettervi, in qualunque momento, di avere accesso al maggior numero di informazioni possibili su quello che avviene nel mondo esterno che vi circonda.
Ma l’atteggiamento è anche curiosità e voglia di esplorare nuove strade, essere stimolati ad imparare sempre qualcosa di nuovo; è consapevolezza che c’è crescita solo quando usciamo dalla nostra zona di comfort. E quando abbiamo raggiunto l’atteggiamento più proficuo per una determinata situazione, fissarlo (in pnl viene definito “ancorare”) in modo da poterlo richiamare a piacimento in qualunque momento. “Solamente” che con una giusta attitude, la nostra vita può cambiare in meglio in maniera significativa. Forse anche perché, prendendone atto, ci siamo resi indirettamente conto di quanto sia importante assumerci la responsabilità di quanto ci succede. Il mondo che ci appare all’esterno è una rappresentazione del nostro mondo interno? Non lo so, ma avere l’idea di essere i registi della nostra vita ci porta ad utilizzare al meglio il nostro libero arbitrio invece che lasciare ad altri il compito di decidere per noi stessi. L’atteggiamento ama un verbo, il fare. Non si studia, si mette in pratica. Giorno dopo giorno. Sempre. Leggendo queste righe vi siete resi conto di quanto questi concetti si plasmino perfettamente alla realtà aziendale? Abbiamo già visto come un’azienda sia in realtà un organismo vivente. Ci sono aziende che creano e guidano il proprio mercato e ci sono aziende che seguono (follower). Quanti aziende hanno paura in questo momento? Quante invece riescono a pensare a lungo termine sapendo che quello che le aspetterà nel futuro non è altro che il risultato delle azioni che stanno mettendo in atto oggi? Con quale atteggiamento sta affrontando il mercato la vostra azienda? I dipendenti “sentono” e condividono l’attitude aziendale? Se volete una risposta precisa a queste domande … guardate i risultati che state ottenendo.
Pubblicato da Gianluca Testa alle 18:28 0 commenti
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venerdì, aprile 16, 2010
Pubblicato da Gianluca Testa alle 09:26 0 commenti
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mercoledì, gennaio 13, 2010
Liberatevi dall'ansia di competizione
Pubblicato da Gianluca Testa alle 11:30 0 commenti
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