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giovedì, giugno 24, 2010

La Linea del Tempo (1° Parte)


“Ci siamo lasciati il passato alle spalle”, “Non riesco a vedere un futuro davanti”, “Non riesco ad uscire da questo periodo”: cosa accomunano tutte queste affermazioni? Un concetto temporale. Più o meno consciamente, il nostro linguaggio esprime quella che è la nostra esperienza soggettiva e, più specificatamente, come ognuno di noi codifica e posiziona gli eventi nella sua linea temporale.
La linea del tempo personale è il modo in cui, inconsciamente, immagazziniamo i nostri ricordi. La time line ha una notevole importanza perché influisce sull’organizzazione del nostro lavoro e sulla gestione dei nostri impegni; può persino arrivare a plasmare il nostro stile di vita.
Ognuno di noi ha una propria linea del tempo che può essere “estratta” facilmente durante una sessione di coaching. In generale, ci sono due tipi di linee del tempo: associata e dissociata (come potete vedere dal disegno allegato).

Linea del Tempo Associata (Dentro il tempo/In Time): la troviamo quando identifichiamo il passato alle nostre spalle e il futuro dritto davanti a noi; in questo caso siamo immersi nel tempo, non avremo fattori di stress ma, probabilmente, avremo difficoltà a pianificare il lavoro e a rispettare le scadenze. E’ la concezione del tempo di origine araba.
Linea del Tempo Dissociata (Attraverso il tempo/Through time): in questo caso, la nostra linea ci attraversa da sinistra verso destra (o viceversa). Gli eventi del passato saranno alla nostra sinistra, il presente davanti a noi e il futuro sulla destra. Chi ha la linea del tempo dissociata, potendola visualizzare dall’esterno, avrà una maggiore capacità di organizzazione ma, quasi sicuramente, subirà una dose maggiore di stress (il tempo sembra scapparci di mano …). E’ la concezione del tempo di origine anglo-europeo.

Naturalmente non esiste una linea del tempo migliore di un’altra; semplicemente hanno caratteristiche diverse e più ne siamo consapevoli e più potremmo trarne vantaggi nei rapporti con noi stessi e con gli altri. Non solo, spesso una persona alterna concezioni del tempo diverse a seconda che stia vivendo un evento lavorativo o della sfera privata.
E’ importante anche ricordare che il concetto di tempo è una nominalizzazione; non è qualcosa di concreto ma indica il processo astratto che intercorre tra lo scorrere degli eventi.

Ma da cosa è dovuta questa differenziazione delle Time Line? Cosa ci identifica come Associati o Dissociati alla nostra Time Line? Essenzialmente da dove posizioniamo le immagini nella nostra mente. Per far affiorare un ricordo, il nostro cervello dovrà creare un’immagine a cui si potranno aggiungere voci, odori e sensazioni.
Pensate, ora, ad un ricordo vivido del vostro passato come, ad esempio, l’esame orale di maturità, il giorno del matrimonio, la nascita di un figlio o qualcosa di simile. Solitamente ricordiamo con un numero maggiore di particolari gli eventi a cui abbiamo associato una forte emozione (in questo caso positiva). Bene, ora che state rivivendo quella giornata particolare, fissate un momento specifico, l’istantanea che più rappresenta l’evento. Prendete consapevolezza delle qualità di questa immagine: dove la visualizzate? E’ un’immagine grande o piccola? A colori o in bianco e nero? Ora pensate a due altri eventi accaduti 5 anni (circa) prima e 5 anni dopo il primo ricordo.
Dove li avete posizionati? Avete trovate delle differenze? Unite ora con un filo immaginario questi tre punti ed avrete trovato la direzione della vostra linea del tempo.
Richard Bandler dice “Non è mai troppo tardi per avere un’infanzia felice e un futuro degno di essere vissuto.” Questa affermazione vuole farci riflettere sulla soggettività dei nostri ricordi;
i dati che abbiamo conservato nella nostra memoria difficilmente rappresentano eventi oggettivi ma sono interpretazioni di una determinata persona in un specifico momento. I nostri filtri (stato d’animo, convinzioni, valori) modificano la realtà in ogni caso e, quindi, perché non modificarla consapevolmente a nostro vantaggio?
Nei prossimi giorni pubblicherò il post su come modificare la propria storia personale.


Coachtive, Gianluca Testa






“L’amore incondizionato è un amore senza il diritto di possesso, è ammirazione senza venerazione.”

Vadim Zeland (Lo spazio delle Varianti)