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sabato, ottobre 28, 2006

Gli Obiettivi ... questi sconosciuti!


Gli obiettivi sono spesso mal formulati e questo accade sia in ambito aziendale che nella sfera personale; alcune volte risultano essere completamente assenti. Immaginate una barca a vela che prende il largo senza aver pianificato una rotta; prima o poi toccherà terra ma arriverà dove l'hanno portata le correnti, i venti e il caso. Se vogliamo approdare alla nostra meta dobbiamo, prima di ogni altra cosa, definire dove vogliamo andare, specificare quali sono i nostri obiettivi. Purtroppo oggi molte persone, concentrate sugli impegni quotidiani, perdono di vista i loro traguardi. Si assiste anche ad aziende che, in presenza di mercati altamenti competitivi, rinunciano a perseguire la loro mission e a raggiungere la loro vision. Se vogliamo focalizzarci su quello che per noi è veramente importante dobbiamo sapere come si definisce un obiettivo: per prima cosa deve essere espresso in positivo; se domandate ad una persona quello che vuole è probabile che vi risponderà quello che non vuole! Ad esempio: "Non voglio più essere grasso" dobbiamo riformularlo come: "Voglio essere magro". Rimane comunque ancora troppo generico. Bisogna definire il risultato che vogliamo conseguire e quindi: "Voglio pesare 70 kg". Ricordate che è meglio concentrarsi sul risultato rispetto che sul processo, infatti "Voglio perdere 5 Kg" risulta essere meno efficace. Bene, ora sappiamo cosa vogliamo ma, senza una scadenza, rischia di rimanere un sogno. "Voglio pesare 70 Kg entro il prossimo Natale" risulta essere molto più preciso e incentivante rispetto all'intento iniziale: "Non voglio più essere grasso". A questo punto occorre fare dei controlli e rispondere con sincerità ad alcune domande. L'obiettivo che voglio raggiungere dipende solo da me stesso? Infatti occorre selezionare intenti che ci forniscano motivazione (motivarci all'azione) e se il nostro sogno è vincere alla lotteria difficilmente il nostro impegno sarà sufficiente a conseguire il risultato. Il traguardo che mi impegno a raggiungere avrà conseguenze per le persone che mi circondano? E' ecologico per il mio microsistema?
Se le persone a noi care avranno degli svantaggi dai nostri nuovi scopi allora rischieremo di avere attrito ed inerzia intorno a noi e questo ci allontanerà dal nostro obiettivo. E' importante anche sottolineare che occorre trovare impegni che consentano di mantenere i vantaggi di cui già godiamo altrimenti rischiamo di boicottarci da soli rendendo vana qualunque pianificazione.
Un'ultima considerazione: negli anni ho incontrato molte persone e le ho aiutate a formulare obiettivi a breve e lungo termine; un fattore comune è emerso con insistenza: tendiamo a pretendere troppo da noi nel breve periodo e troppo poco nel lungo termine. Occorre quindi darci obiettivi realmente raggiungibili in pochi mesi e lasciarci più tempo (anche anni) per realizzare i progetti più importanti. Fra cinque anni resterete stupiti di quanto siete riusciti a realizzare. Buona pianificazione e ... ricordate di mettere per iscritto i vostri propositi!


Coachtive, Gianluca Testa

lunedì, ottobre 09, 2006

Le Manifestazioni a Premio


In base alla nuova disciplina introdotta dal D.P.R. 430/2001, le Manifestazioni a Premio sono promesse di premi al pubblico dirette a favorire, nel territorio dello Stato, la conoscenza di prodotti , servizi, marchi o la vendita di determinati prodotti o la prestazione di servizi, aventi, comunque, fini anche in parte commerciali. La natura giuridica è una promessa al pubblico unilaterale non ricettizia.
Le manifestazioni a premio si dividono in Concorsi a Premi ed Operazioni a Premi.
Nei Concorsi il premio viene attribuito solo al alcuni partecipanti in base ad un criterio che tiene conto della fortuna, della sorte e dell'abilità personale del concorrente. L'azienda promotrice dovrà prestare una cauzione pari al 100% del valore complessivo dei beni promessi in premio.
Nelle Operazioni a premio il premio viene invece consegnato a tutti i partecipanti che abbiano comprato o venduto un particolare prodotto o servizio. In questo caso la cauzione che l'azienda deve versare è del 20% dell'importo presunto dei premi erogati.
Se invece il rapporto intercorre tra due aziende che stipulano un contratto o lettera di pattuizione, l'incentivo esula dalle manifestazioni a premio e diventa un'Operazione Commerciale (un'obbligazione per il codice civile). L'accordo può prevedere, ad esempio, la concessione di uno sconto merce, che può essere corrisposto anche con premi in natura, al raggiungimento di un target specifico di fatturato. A differenza dell'operazione a premio che si rivolge alla generalità del pubblico senza necessità di accettazione da parte del cliente, l'operazione commerciale prevede singoli accordi con il beneficiario del premio in cui vengono stabilite le condizioni che dovranno verificarsi per far maturare il premio.
Nei prossimi post approndiremo nello specifico ognuna di queste iniziative promozionali.


Coachtive, Gianluca Testa

martedì, ottobre 03, 2006

E' solo questione di fortuna?


Quando le persone definiscono i propri obiettivi, hanno ben chiari i valori che li animano e sono consci della propria vision e della propria mission assumono la consapevolezza che sono loro stessi gli artefici del proprio destino. Il mondo che ci circonda è frutto delle nostra volontà, dei nostri desideri e qualche volta anche delle nostre paure. Se invece non abbiamo progetti di crescita, se vaghiamo nel mare della vita senza una rotta da seguire, abbiamo la sensazione di essere sballottati dagli avvenimenti che ci accadono. E' in questi casi che entra in gioco la sfortuna, un alibi che giustifica i nostri comportamenti poco efficaci. Uno studio approfondito sul Fattore Fortuna condotto dallo psicologo inglese Richard Wiseman rivela e documenta, con numerosi casi analizzati nell'arco di alcuni anni, che anche l'arte dell'essere fortunato si può apprendere. In effetti l'essere fortunato è un'attitudine, un modo di affrontare la vita che permette di ottenere i risultati voluti. L'autore ha estratto dei comportamenti quotidiani che occorre seguire e li ha sistematizzati nei Quattro Principi della Fortuna. Eccoli:
1° Principio: Cogliere al volo le occasioni offerte dal caso.
I fortunati creano, notano e afferrano le opportunità fortuite della vita.
Si comportano in maniera estroversa e mantengono contatti duraturi con molte persone.
Vivono anche in maniera rilassata, pronti a cogliere tutte le opportunità che si presantano ed amano fare nuove esperienze.
2° Principio: Seguire l'istinto.
I fortunati prendono decisioni azzeccate usando le intuizioni e il sesto senso. Molte persone considerate fortunate si impegnano per sgomberare la mente attraverso la meditazione o praticando sport e hanno la sicurezza necessaria per fidarsi della loro voce interiore.
3° Principio: Essere ottimisti.
Le aspettative ottimistiche riguardo al futuro aiutano i fortunati a realizzare sogni e ambizioni ed hanno una notevole influenza sui pensieri e sul comportamento delle persone; spesso queste aspettative portano a creare delle profezie autoavveranti.
4° Principio: Trasformare la sfortuna in fortuna.
I fortunati riescono a tramutare i brutti scherzi del destino in situazioni favorevoli. Prendono in considerazione l'ipotesi che le cose potevano andare anche peggio, guardano avanti nel tempo fino a quando l'episodio sfortunato sarà passato e cercano comunque delle strategie per contrastare la negatività del momento.
Applicando questi principi alla vita di tutti i giorni possiamo effettivamente diventare più fortunati e acquisire consapevolezza sui nostri comportamenti poco redditizi.
Non ci resta altro che metterci al lavoro e ... buona fortuna.


Coachtive, Gianluca Testa